Quanta curiosità e quanta soddisfazione ci sono nell’assaggiare un vino raro, ottenuto da un’uva autoctona abruzzese che ha seriamente rischiato l’estinzione. Il vitigno, a bacca bianca, si chiama Montonico – da non confondere con il calabrese Mantonico – e si coltiva ormai solo nella zona di Bisenti e Cermignano, in un bellissimo lembo dell’entroterra teramano alle pendici del Gran Sasso. Dal 2015 Slow Food lo annovera tra i suoi presidi da proteggere e valorizzare. L’uva è vinificata da soli tre produttori e l’azienda agricola Valente lo fa con convinzione e determinazione, nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio.
La bottiglia aperta, un Montenego del 2015, lo conferma. Il vino, con grado alcolico non marcato all’11%, si presenta con un bel giallo paglierino e dei sentori che si rincorrono tra fiori bianchi di montagna e un erbaceo secco, con alcune note di pesca bianca. Al palato ha grande freschezza, buona sapidità e un’ottima beva… Un vino veramente adatto ad un portata estiva leggera e non troppo strutturata come un antipasto di crudi di pesce. Personalmente ho azzardato un trancio di razza all’acqua pazza e l’abbinamento si è rivelato azzeccato!
Per informazioni sulla vendita, consiglio di contattare direttamente l’Azienda Agricola Valente